Città del Messico, 1986. Carlos è un 17enne introverso, fatica ad andare d’accordo con la famiglia e a legare con i compagni di scuola. L’unico appiglio di «fuga» dalla realtà è la musica. Una sera viene invitato da Rita, sorella del suo migliore amico Gera, a El Azteco, discoteca clandestina. In questo luogo, dove i tabù più profondi vengono debellati, Carlos trova finalmente la sua dimensione identitaria che tanto andava cercando: «È un gay bar?» chiede il ragazzo, «È un posto per tutti» risponde Rita. Proseguono serate fatte di sesso promiscuo, droghe, alcol, musica punk rock, finché la situazione non sfugge di mano. Perché, e va ricordato, «Questa non è Berlino», purtroppo.
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